Pubblicato il 16 gennaio 2025
EMISSIONI VOC (Composti Organici Volatili) DEI PARQUET DA INTERNI: DOBBIAMO PREOCCUPARCI?
INTRODUZIONE
Quest’oggi approfondiremo un po’ un argomento poco conosciuto, ma su cui è necessario fare chiarezza. Alcuni clienti, non molti a dir la verità, sono al corrente del fatto che alcuni oggetti emettono delle esalazioni potenzialmente nocive per la salute, chiamate emissioni VOC; si tratta di esalazioni invisibili, ma a volte dannose per la salute, emesse da alcuni oggetti che troviamo comunemente in tutte le case. Pochi se ne preoccupano e pochi sono coscienti dei malesseri che, in certe condizioni che tra poco evidenzieremo, questi Composti Organici Volatili (VOC) possono provocare. Eppure la qualità dell’aria interna dovrebbe essere uno dei motivi per i quali si sceglie un pezzo di arredamento, o un oggetto piuttosto che un altro. E’ vero che, in fase di scelta, a occhio non si vede e non si nota nulla e uno non ci pensa, e certamente quando si compera un articolo si guarda più all’estetica e alla funzionalità piuttosto che alla salubrità dello stesso; nondimeno, è importante anche capire se, oltre che bello, il pezzo di arredamento scelto, sia esso un pavimento o un mobile, è anche innocuo dal punto di vista delle emissioni.
Vediamo quindi prima di tutto…
CHE COSA SONO I VOC
Allora che cosa sono questi benedetti VOC di cui ogni tanto si sente parlare? VOC sta per Volatile Organic Compounds, oppure in italiano si trova anche la sigla COV che sta per Composti Organici Volatili.
In linea generale si definiscono VOC quei residui di composti chimici organici naturalmente presenti in natura oppure emessi da manufatti umani, che tendono a diffondersi nell’ambiente, sia all’esterno che all’interno.
Si usa la parola Composti per descrivere particelle assolutamente minuscole, di dimensioni molecolari; si usa la parola Organici per evidenziare il fatto che questi elementi hanno il carbonio come base comune o come legante della loro struttura chimica; si chiamano Volatili poichè tendono a evaporare e a disperdersi nell’ambiente (più la molecola è leggera, più tende a disperdersi).
Prima di spiegare in che modo possono essere pericolosi…
VEDIAMO ALCUNI DI QUESTI VOC
Ne elenchiamo di seguito alcuni tra i più comuni:
- formaldeide
- benzene
- toluene
- acetone
- etanolo
- trielina
- stirene
- tetracloroetilene
- dimetilcarbonato
- idrossimetilpropiofenone
- furfurale
- benzaldeide
- xileni isomeri
e molti altri. Sono nomi comprensibili solo ai chimici. Ci sono diversi generi di VOC: idrocarburi, aldeidi, alcooli, terpeni, esteri, chetoni, ecc.
Trattandosi sostanzialmente di emissioni chimiche di natura organica (ripetiamo che il termine “organica” qui non deve trarre in inganno, non si tratta di sostanze emesse solo da sostanze organiche o “vive”, quanto di sostanze in cui è presente il carbonio nella catena molecolare), i VOC sono emessi da una grandissima quantità di articoli, prodotti, oggetti, esseri del nostro mondo, processi naturali, ecc.
Per esempio, anche le piante emettono VOC; le stampanti, i mobili, le plastiche, i PAVIMENTI, i prodotti chimici come vernici e solventi, i detergenti; un impianto petrolchimico; un incendio emette VOC, o anche un’eruzione vulcanica o una foresta. Un fiore emette VOC (il suo profumo), e in questo caso si tratta di un’esalazione benefica.
In sostanza, non si sta parlando di altro che di emissioni chimiche provenienti o dal mondo naturale o da oggetti costruiti dall’uomo.
QUALI DANNI ALLA SALUTE PROVOCANO I VOC?
La materia è ancora oggetto di studio, e non è facile dire una parola definitiva a proposito della loro pericolosità, sia per la loro volatilità sia per la difficoltà di ricondurre l’azione dei VOC al loro effetto sulla nostra salute. Ma è certo che alcuni di questi Composti Organici Volatili, se inalati o assorbiti in maniera continuativa e in quantità considerevole, sono cancerogeni, cioè possono contribuire all’insorgere di cancri e tumori. Quali per esempio?
- Il benzene può far insorgere leucemia e viene emesso dagli scarichi delle auto, dalle sigarette, da impianti petrolchimici, e da agenti chimici in casa in generale, come vernici, colle, detergenti, ecc.;
- oppure la formaldeide: può far insorgere tumori nelle vie respiratorie, emessa dagli stessi processi di cui sopra;
- il toluene, lo xilene e l’etilbenzene, che possono contribuire all’insorgenza e allo sviluppo di tumori ai reni e al fegato.
Ma se queste emissioni, come detto, vengono diffuse praticamente dappertutto e in maniera anche naturale, perchè dovremmo preoccuparci? Non ci stiamo facendo un problema laddove non esiste? Vediamo quindi…
QUANDO I VOC POSSONO RAPPRESENTARE UN PERICOLO PER LA SALUTE
Vediamo in quale contesto i VOC possono essere un problema per il nostro benessere.
ALL’ESTERNO:
All’aria aperta, il problema dei VOC sostanzialmente non esiste; l’atmosfera è sempre attraversata da correnti e venti che rimescolano il tutto, evitandoci quindi di essere sottoposti a un’esposizione prolungata e continuativa; diverso è se abitiamo in prossimità di fabbriche o impianti inquinanti, ma questo è un altro discorso e in questa sede non ci interessa.
ALL’INTERNO:
Il problema dei VOC può (e sottolineiamo può) essere un problema se:
- ci troviamo in un ambiente chiuso con aria stantia;
- se all’interno di questo ambiente sono presenti manufatti, prodotti o articoli che emettono VOC;
- e se normalmente abitiamo nei suddetti ambienti, cioè la nostra vita si svolge all’interno di un ufficio o di una casa dove siamo sempre sottoposti all’azione di queste esalazioni; solo in questo caso, e non per esposizione saltuaria, possono insorgere dei problemi di salute come quelli citati prima.
COME SI RIMEDIA ALLA PRESENZA DEI VOC NEGLI AMBIENTI CHIUSI?
Si pone rimedio in due modi semplicissimi:
- il primo metodo è evidente: BISOGNA CAMBIARE L’ARIA AGLI AMBIENTI! Questo è in assoluto il rimedio migliore e gratuito per non sottoporsi inutilmente all’azione di queste esalazioni potenzialmente dannose;
- la seconda soluzione è cercare di circondarsi di oggetti che non emettono VOC oppure che ne emettano pochi, sotto una certa soglia che dopo andremo a spiegare.
Non ci sono altri metodi. Alcuni oggetti che ci servono, come una stampante o un mobile, emettono VOC, quindi è sufficiente aerare gli ambienti e, in secondo luogo, verificare in fase d’acquisto se quel determinato oggetto rispetta gli standard richiesti da apposite certificazioni basso-emissive.
A QUALI PAVIMENTI BISOGNA PRESTARE ATTENZIONE PER I VOC?
I pavimenti in legno possono essere di due tipi:
- massello (tavola unica ricavata da un tronco d’albero intero)
- incollati (tavole di diversa natura incollate tra loro, quindi parquet multistrato oppure lamellari, ecc)
plancia massello grezzo
L’unico parquet a non emettere VOC è il parquet massello NON TRATTATO, cioè senza finitura superficiale; dev’essere grezzo, senza olio, senza vernice superficiale, senza nulla. In queste condizioni, una tavola di legno massello tagliata da un tronco di pianta non emetterà VOC; ma normalmente, per poterla vendere, si dovrà procedere ad applicare una finitura superficiale, e a quel punto, a meno di non usare vernici basso-emissive, anche la nostra tavola di parquet massello può emettere VOC.
Tutti gli altri parquet che non sono massello, per intenderci quelli con strato nobile

strati parquet multistrato
di 2-3 mm e poi in mezzo altri strati di compensato di pioppo o betulla, oppure in HDF, sono viceversa costituiti da strati incollati tra loro con colle. Anche le liste che compongono le tavole di parquet in bamboo sono sempre, per loro natura, incollate tra loro. Questo perchè non esiste un tronco di bamboo pieno dal quale ricavare un’unica tavola; la pianta di bamboo è cava all’interno, per cui si taglia in liste singole che poi, incollate assieme, andranno a comporre una plancia di parquet.
Che cosa quindi determina il possibile rilascio di VOC da un parquet? Essenzialmente le colle utilizzate per tenere insieme i diversi elementi e poi la finitura superficiale utilizzata per rifinire la tavola.
E’ importante quindi utilizzare delle colle e delle finiture per legno di alta qualità, di brand conosciuti, controllati e con una cultura aziendale da sempre orientata alla sostenibilità.
Ora che sappiamo tutte queste cose sui VOC…
DOBBIAMO PREOCCUPARCI QUANDO COMPRIAMO UN PARQUET?
Tendenzialmente no. Oggi, la maggior parte dei produttori di colle, adesivi e finiture per superfici in legno, utilizzano resine e composti molto meno pericolosi che nel passato. La stragrande maggioranza di questi prodotti sono controllati e commercializzati in quanto molto poco inquinanti e prodotti in maniera più “ecologica” che in passato. Questo per quel che riguarda il mercato europeo, che in alcuni stati, come in Francia e in Germania, è iper-controllato e impone norme stringenti per quanto riguarda il rilascio di Composti Organici Volatili.
E in Italia?
Da noi non esiste una norma che obblighi i fabbricanti e gli importatori ad eseguire dei test che attestino la bassa emissività del loro pavimento. Quindi si va un po’ sulla fiducia, sperando che, essendo in Europa, la merce che arrivi o che venga qui prodotta sia di una certa qualità.
E’ sempre possibile però, per le aziende, procedere in autonomia a test facoltativi fatti eseguire da laboratori notificati; questi test comprovano che il pavimento è basso-emissivo. Noi di Pavibamboo, fin dal 2015, ci siamo rifatti allo standard francese “French Regulation” conforme allo standard europeo UNI EN ISO 16000-9:2006 + ISO 16000-6:2011. Lo standard francese si divide in quattro categorie di emissioni: Classe C (la più emissiva), Classe B, Classe A e Classe A+ (la meno emissiva). I parquet di Pavibamboo emettono 1/4 del valore richiesto per accedere alla Classe A+, quindi sono molto meno emissivi di quello che serve per ottenere la classe più restrittiva!
Quindi, quando compriamo un oggetto, abituiamoci a controllare se tra le certificazioni disponibili, ce n’è anche una che attesti la sua bassa emissività! Ne va della nostra salute quando trascorriamo del tempo in casa e in ufficio.
PICCOLA NOTA PER RINCUORARE I LETTORI
Un aspetto che viene sottolineato molto poco, quando non sottaciuto tout-court, è che i VOC tendono a disperdersi nell’ambiente in maniera importante nei primi tempi e poi il loro rilascio nel tempo è costante ma scarso. Per intenderci, addirittura fino all’80% dei VOC viene disperso nell’ambiente nei primi due mesi e il restante 20% negli anni successivi. Quindi basta aerare bene i locali nei primi tempi per liberarsi in fretta dei VOC in eccesso. Questo per quanto riguarda oggetti “statici” come un mobile, un manufatto di plastica, ecc; per gli oggetti che invece si muovono, come una stampante, il rilascio di VOC è determinato dal loro funzionamento.
CI AGGIORNIAMO FRA QUALCHE SETTIMANA CON UN ALTRO INTERESSANTE ARGOMENTO: COSA FARE QUANDO UN PARQUET SI GRAFFIA? Stay tuned…
Contattaci se hai delle domande cui non hai trovato risposta »